Sordità: cosa vuol dire?

Quando si fa notare a qualcuno che ha un problema di udito (ovvero ipoacusia), in genere l’interessato risponde: “Non sono sordo, è solo che capisco le parole”.

…e allora mettiamo in chiaro alcune cose

La perdita di udito (detta anche ipoacusia o sordità) è una riduzione della capacità di captare e interpretare correttamente i suoni.

Non esiste solo “sentire bene” e “non sentire affatto”, esistono delle vie di mezzo un po’ come accade per la vista, non si passa dalla vista da falco alla cecità.

La perdita di udito, quindi, può essere più o meno grave e viene classificata in una serie di gradi o livelli.

Si sentono e si ripetono le parole con un tono di voce normale alla distanza di 1metro ma si può avere difficoltà a sentire e capire conversazioni a bassa voce con un notevole rumore di sottofondo (ad esempio in classe o al ristorante).

All’esame audiometrico la soglia uditiva sarà tra i 25 e i 40 deciBell, la perdita uditiva è inferiore al 40%

Si sentono e si ripetono le parole con un tono di voce elevato alla distanza di 1metro ma si ha difficoltà a capire conversazioni a voce normale ed è necessario mantenere un volume elevato quando si guarda la TV o la radio.

All’esame audiometrico saremo tra i 40 e i 70 deciBell, la perdita uditiva è tra il 40% e il 70%

Si sentono e si ripetono le parole solo quando vengono urlate nell’orecchio. In questo caso, le conversazioni di gruppo sono molto difficili.

All’esame audiometrico siamo tra i 70 e i 90 deciBell e la perdita uditiva è compresa tra il 70% e il 90%

Non si è in grado di capire praticamente niente.

La soglia audiometrica è oltre i 90 deciBell e la perdita uditiva è di oltre il 90%.

La forma più estrema è la “anacusia” ovvero la sordità totale con l’impossibilità di ottenere perfino un esame audiometrico.

È bene sottolineare che la perdita di udito è un fenomeno progressivo che tende ad aggravarsi con il tempo.