Disturbi dell’udito in età pediatrica: le conseguenze di una diagnosi sbagliata

Disturbi dell'udito in età pediatrica: le conseguenze di una diagnosi sbagliata

Disturbi dell’udito in età pediatrica: le conseguenze di una diagnosi sbagliata

Disturbi dell’udito in età pediatrica: quali sono le conseguenza di una diagnosi sbagliata?

L’importanza di una corretta diagnosi medica è fondamentale, soprattutto per la salute dei nostri bambini. È di pochi giorni fa una notizia, pubblicata da la Repubblica, in cui si portava alla luce un clamoroso errore a scapito di un bambino, che è stato curato per disturbi psichici quando in realtà soffriva solo di ipoacusia.

La storia

Giacomo (nome di fantasia) aveva un anno quando per la prima volta la pediatra consigliò a sua madre di portarlo a una visita dell’udito. Era il 2004 e già manifestava i primi problemi del linguaggio. I medici di due centri sanitari di Firenze ed Empoli in tre diverse occasioni non si accorsero che il bambino era affetto da sordità. Pensavano che il suo disturbo, che lo portava ad avere impedimenti nel parlare, fosse di natura mentale. Dopo sei anni di diagnosi e terapie sbagliate, incasellato come affetto da un ritardo psichico, la tenacia della madre lo fa arrivare a Siena, all’ospedale delle Scotte, dove «senza nemmeno chiedermi niente e con grande professionalità — racconta Francesca (nome di fantasia), la madre di Giacomo — hanno condotto una visita e dopo pochi minuti ci hanno detto che soffriva di ipoacusia bilaterale grave». Cioè non sentiva da entrambi gli orecchi.

Ho sempre cercato di avere una diagnosi per il mio bambino, così che potesse avere tutti gli aiuti del caso a scuola. I medici, però, non riuscivano a darmela e mi spiegavano come si conosca solo il 3% delle malattie mentali e che mio figlio rientrava nel restante 97% — racconta Francesca — Le persone intorno a me mi dicevano di darmi pace. Mi trattavano come una madre apprensiva.

L’odissea di Giacomo e mamma Francesca è durata dal 2004 al 2013 quando l’Inps ha finalmente aggiornato il fascicolo di Giacomo, da «problemi psichici» a «sordo», anche se la sua infanzia rimane segnata da ricordi spiacevoli.

Oggi Giacomo ha 21 anni, studia Scienze Motorie e gioca a basket nella nazionale sordi.

Il commento del dottor dottor Mario Fraschettone, audioprtosista e titolare di Udito Center

La storia di Giacomo e mamma Francesca ci insegnano che una diagnosi sbagliata, un intervento non tempestivo possono compromettere per sempre la vita di una persona. Dalla vicenda, in questione sono passati oramai 20 anni e tanto è cambiato. è sicuramente aumentata la sensibilità verso i tempi legati all’udito certo ancora tanto c’è da fare per informare, sensibilizzare e prevenire (laddove possibile) i disturbi dell’udito. In tanti anni di attività ho avuto la fortuna di seguire tanti bambini. Anno dopo anno ho avuto la gioia di assistere ai loro progressi. Ho visto genitori temere per la salute del proprio bambino ma tranquillizzarsi quando hanno comprese che con un deficit uditivo è possibile convivere e condurre una vita senza rinunce. Questo anche grazie al progresso tecnologico che ci ha permesso di progettare protesi acustiche sempre più innovative, leggere e invisibili.

Cerchiamo di capire di più sull’ipoacusia pediatrica, su come riconoscere i sintomi e come intervenire

L’ipoacusia (deficit uditivo) nei bambini: cos’è e come riconoscerla

L’ipoacusia è una perdita dell’udito di qualsiasi grado, che può colpire uno o entrambi gli orecchi. Nei bambini, l’ipoacusia può avere cause diverse, tra cui infezioni, malformazioni, traumi, cerume o fattori genetici. L’ipoacusia può compromettere lo sviluppo del linguaggio, dell’apprendimento e delle relazioni sociali dei bambini, se non viene riconosciuta e trattata in tempo.

Disturbi dell’udito in età pediatrica in Italia

Nel nostro Paese, circa 1 bambino su 1000 nasce con una forma di ipoacusia congenita, cioè presente alla nascita, mentre circa 10 bambini su 1000 diventano ipoacusici nei primi anni di vita. Per questo motivo, è importante effettuare uno screening audiologico neonatale.

Lo screening audiologico neonatale obbligatorio per legge, consiste in un test non invasivo e indolore, che permette di valutare la funzionalità dell’orecchio interno dei neonati.

Tuttavia, lo screening audiologico neonatale non è sufficiente a escludere definitivamente il rischio di ipoacusia nei bambini, in quanto alcune forme di perdita uditiva possono manifestarsi o peggiorare successivamente alla nascita. Per questo motivo, è fondamentale che i genitori prestino attenzione ai segnali che possono indicare una possibile ipoacusia nei loro figli.

Alcuni possibili segnali di perdita uditiva in un neonato o bambino

  • scarsa reazione ai suoni o alle voci
  • difficoltà a localizzare la fonte sonora
  • ritardo nell’inizio o nello sviluppo del linguaggio
  • tendenza a parlare a voce alta o a non modulare il tono
  • frequente richiesta di ripetizione o di alzare il volume della TV o della radio
  • scarsa comprensione delle istruzioni o delle domande
  • difficoltà a seguire le conversazioni di gruppo o in ambienti rumorosi
  • tendenza all’isolamento o alla frustrazione

Se si notano uno o più di questi segnali, è consigliabile rivolgersi a un medico o a un centro specializzato in audiologia, per effettuare un esame audiometrico, che consiste in una serie di test che misurano il grado e il tipo di ipoacusia. L’esame audiometrico può essere effettuato a partire dai 6 mesi di età, utilizzando tecniche specifiche per i bambini.

A seconda della causa, del grado e del tipo di ipoacusia, esistono diverse soluzioni per aiutare i bambini a sentire meglio. Inoltre, i bambini ipoacusici possono beneficiare di un supporto logopedico, psicologico e pedagogico, per favorire il loro sviluppo.

I disturbi dell’udito in età pediatrica possono essere genetici o di altra natura (esempio otiti, cerume). Se sospetti che tuo figlio possa avere un deficit uditivo, non esitare a prenotare una visita specialistica con un audiologo. Sarà l’audiologo a dare indicazioni su eventuali protesi acustiche.

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Udito Center, con sede principale a Battipaglia e altri nove Centri in provincia di Salerno: Bellizzi, Campagna, Agropoli, Oliveto Citra, Giffoni, Castel San Giorgio, Capaccio, Montecorvino Rovella, da anni è un punto di riferimento su tutto il territorio provinciale anche grazie alla continua ricerca nel settore uditivo, in particolare in campo audio protesico.