L’evoluzione degli apparecchi acustici

L’evoluzione degli apparecchi acustici

Anche prima di beneficiare del progresso scientifico e tecnologico, l’Uomo si è sempre adattato per migliorare la propria condizione, anche relativamente all’udito.

Chi pensa che gli apparecchi acustici, ad esempio, siano un’invenzione del secolo scorso sbaglia, perché risalgono a molto tempo prima. Già nell’antichità, i greci usavano le conchiglie di mare per aumentare le loro percezioni uditive. Un modo ingegnoso – e molto più efficiente – per sostituire la mano posta dietro l’orecchio.

Il primo apparecchio acustico è stato realizzato nel 1600, e non era altro che una tromba acustica realizzata con corna di animali. Sostituite poi da rame e ottone.

Nel corso del 1800, furono fatti i primi tentativi di nascondere e mimetizzare gli apparecchi acustici. Anche se avevano ancora grandi dimensioni.

Agli inizi del 1900, con l’avvento dell’elettricità, è stata introdotta una nuova generazione di apparecchi acustici che amplificava i suoni elettronicamente tramite un microfono a carbone e una batteria.

Fino ad arrivare ad oggi, in cui gli apparecchi acustici sono talmente piccoli da essere quasi invisibili, sono leggeri, innovativi e potenti tanto da riuscire a percepire e distinguere i suoni anche in ambienti particolarmente rumorosi. Sono ricaricabili, si connettono tramite bluetooth a telefoni e tv, proprio come le cuffie.

Fino a qualche anno fa l’apparecchio acustico era visibile e poteva causare disaggio, oggi non è più così.